Le Arpie rappresentavano la violenza della tempesta e perseguitarono l' indovino Fineo, re di Salmidesso, per ordine di Era. Infatti il mito racconta che Fineo, per aver fatto accecare i figli avuti dalla prima moglie Cleopatra, falsamente accusati di molestare la seconda moglie del padre, fu esso stesso condannato dagli dei ad essere cieco, a soffrire di eterna vecchiaia a che le Arpie sporcassero il suo cibo con i loro escrementi. Tutto questo fino a quando Argonauti non approdarono a Salmidesso. Infatti Fineo colse l' occasione e gli propose di indicargli la rotta che dovevamo seguire in cambio della liberazione delle Arpie. Fu così che gli Argonauti inseguirono le Arpie fino alle isole Strofadi dove, dopo averli supplicati di avere pietà, vennero regalate e mai più infastidirono Fineo.
Nel --- cerchio dell'inferno, ---
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Dante le incontra in un bosco, una selva selvaggia; dove non c' erano rami verdi ma di colore scuro. Non erano rami dritti ma nodosi e contorti. Non c'erano frutti ma spine avvelenate. Qui in questo bosco le sudice Arpie fanno i nidi.
Canto
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versi ---
Non era ancor di là Nesso arrivato,
quando noi ci mettemmo per un bosco
che da neun sentiero era segnato.
Non fronda verde, ma di color fosco;
non rami schietti, ma nodosi e 'nvolti;
non pomi v'eran, ma stecchi con tòsco:
non han sì aspri sterpi nè sì folti
quelle fiere selvagge che 'n odio hanno
tra Cecina e Corneto i luoghi còlti.
Quivi le brutte Arpie lor nidi fanno,
che cacciar de le Strofade i Troiani
con tristo annunzio di futuro danno.
Ali hanno late, e colli e visi umani,
piè con artigli, e pennuto 'l gran ventre;
fanno lamenti in su li alberi strani.
E 'l buon maestro «Prima che più entre,
sappi che se' nelsecondo girone»,
mi cominciò a dire, «e sarai mentre
che tu verrai ne l'orribil sabbione.
Però riguarda ben; sì vederai
cose che torrien fede al mio sermone.
È l' appellativo che diamo ancora oggi ad una persona dal molesto carattere e dall’' atteggiamento sgradevole. Molesto e sgradevole come la morte.