Nella mitologia Flegias è figlio di Ares (Marte) e della ninfa Crise; sua figlia, Corniode, venne sedotta e messa incinta da Apollo.
Per vendicare la figlia, Flegias tentò di bruciare il tempio di Delfi.
Non venne perdonato per questo crimine, tanto che il Dio, dopo averlo colpito con diverse frecce, lo spedì nel Tartaro e per condanna dovette stare per l'eternità con un grosso masso sempre sul punto di cadergli addosso schiacciandolo.
Il nome comune phlegyas indica un tipico avvoltoio dal piumaggio rosso e richiama il nome greco phlego e il latino flagro tradotti come "incendio, ardo". Questo nome e indica una grande ira.
Nel --- cerchio dell'inferno, ---
Flegias è il traghettatore dello Stige; conduce le anime alla città di Dite. Non si conosce il suo ruolo, oltre a quello di traghettatore si pensa che sia colui che getta gli iracondi al centro della palude.
Le sue sembianza non vengono descritte
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Canto
VIII
,
versi 13-30
Corda non pinse mai da sè saetta
che sì corresse via per l'aere snella,
com'io vidi una nave piccioletta
venir per l'acqua verso noi in quella,
sotto 'l governo d'un sol galeoto,
che gridava: «Or se' giunta, anima fella!».
«Flegiàs, Flegiàs, tu gridi a vòto»,
disse lo mio segnore «a questa volta:
più non ci avrai che sol passando il loto».
Qual è colui che grande inganno ascolta
che li sia fatto, e poi se ne rammarca,
fecesi Flegiàs ne l'ira accolta.
Lo duca mio discese ne la barca,
e poi mi fece intrare appresso lui;
e sol quand'io fui dentro parve carca.
Tosto che 'l duca e io nel legno fui,
segando se ne va l'antica prora
de l'acqua più che non suol con altrui.